Sin dalla lettera del proprio Statuto, l’IISC dichiara che il proprio fine è la formazione umana e personale dei giovani tramite la cultura classica illuminata dalla fede in Cristo (Articolo 3). Pertanto, dopo diversi anni di esperienza didattica nei propri corsi accademici, e rifacendosi all’attività che i suoi professori svolgono presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma, il Nostro Istituto ha pensato di ampliare la propria offerta didattica, dedicando un intero corso di lingua latina alla formazione dei futuri o dei giovani sacerdoti e di tutti i consacrati.
Lo sforzo dell’IISC, rivolto a tutte le Diocesi della cattolicità, risponde a un’esigenza e a un fine che la ragione pone in maniera ineludibile, e che la stessa autorità del Sommo Pontefice Benedetto XVI ebbe modo di confermare tramite il Motu Proprio “Lingua Latina” con cui, nel 2012, istituì la Pontificia Academia Latinitatis.
In questi tempi, in cui la Chiesa tutta, in vari modi, avverte la necessità di sperimentare nuove vie di dialogo e di evangelizzazione del mondo, occorre, come sempre ha fatto la comunità dei fedeli, risalire alle origini, cioè alla prima energia e alla prima forza della spiritualità cristiana.
Essendosi la tradizione culturale della Chiesa occidentale espressa in lingua latina, è lecito sostenere che anche grazie alla riflessione e alla meditazione del patrimonio spirituale tramandato dai Padri Latini, la Chiesa può rinnovare con energia la propria missione di annuncio.
Il patrimonio culturale trasmesso ai posteri in lingua latina è immenso, riguarda tutte le scienze e le discipline: fu la Chiesa a custodire tale patrimonio conservando la conoscenza della lingua in cui si era espresso:
“Romano Imperio occidentali exstincto, Romana Ecclesia non modo lingua Latina uti perrexit, verum etiam quodammodo custos eiusdem et fautrix fuit, sive in Theologiae ac Liturgiae, sive in institutionis et scientiae transmittendae provincia”
[Dopo la scomparsa dell’Impero romano d’Occidente, la Chiesa di Roma non solo continuò ad avvalersi della lingua latina, ma se ne fece in certo modo custode e promotrice, sia in ambito teologico e liturgico, sia in quello della formazione e della trasmissione del sapere.]
(Benedictus XVI, Motu Proprio “Lingua Latina” datum Romae die 10/11/2012)
Sarebbe un grave danno per la tradizione e la missione della Chiesa trascurare con negligenza il dovere di tutela e arricchimento di quel patrimonio, che ancora oggi può e deve essere linfa vitale per la Chiesa e per l’umanità, come è stato scritto nello Statuto della Pontificia Academia Latinitatis la quale, per volontà dello stesso papa Benedetto, cura:
“ut linguae litterarumque Latinarum, quae ad classicos, Christianos, mediaevales, humanisticos et recentissimos pertinent auctores, cognitionem iuvet studiumque provehat, praesertim apud catholica instituta, in quibus vel Seminarii tirones vel presbyteri instituuntur atque erudiuntur. Ut provehat diversis in provinciis Latinae linguae usum, sive scribendo sive loquendo”
[favorire la conoscenza e lo studio della lingua e della letteratura latina, sia classica sia patristica, medievale ed umanistica, in particolare presso le Istituzioni formative cattoliche, nelle quali sia i seminaristi che i sacerdoti sono formati ed istruiti; promuovere nei diversi ambiti l’uso del latino, sia come lingua scritta, sia parlata.]
(Pontificiae Academiae Latinitatis Statutum, art. II.1)
Affinché il contatto con il Magistero dei Padri sia più vivo e fecondo, è di grande vantaggio ascoltare la loro stessa voce, cioè la loro voce latina.
Per questo, l’IISC, nelle proprie lezioni, adotta la metodologia induttiva-contestuale, che richiede l’impiego della lingua, non il semplice studio astratto. In questo modo, si intende favorire e rendere più immediato il contatto diretto con la lingua studiata, al fine di rendere più salda la conoscenza linguistica e più diretto l’accesso alla letteratura.
Nelle lezioni, lo studente impara ogni norma grammaticale e tutti i più frequenti vocaboli della lingua attraverso l’uso e ricavando induttivamente le nozioni, sotto la guida del docente, dal con-testo in cui sono inserite. Pertanto, la didattica prevede l’uso attivo scritto e orale della lingua: inoltre, per il corso Lingua Ecclesiae, l’IISC vuole costruire un ambiente di studio e convivenza amicale in cui la lingua di comunicazione, durante le lezioni come in ogni momento della vita quotidiana, sia esclusivamente il latino. Con questo presupposto, l’apprendimento della grammatica e del lessico latino sarà non solo più rapido e sicuro, ma anche meno faticoso, perché imiterà l’apprendimento naturale della lingua madre.
Insomma, Lingua Ecclesiae ambisce a garantire a studenti provenienti da qualsiasi parte del mondo, tanto a quanti posseggano già una certa conoscenza della lingua latina, quanto a coloro che vi si accostino per la prima volta, la possibilità di acquisire celermente una padronanza linguistica, sia attiva che passiva, completa e solida della lingua latina, attraverso la quale si avrà accesso al grande patrimonio culturale e spirituale della Chiesa.